ANAS blocca gli appalti della Sassari-Olbia per mancanza di infiltrazioni mafiose

OLBIA. Non c’è pace per l’arteria stradale più importante del Nord Sardegna. Dopo i recenti annunci di assegnazione dei lavori sui lotti fermi, tutto sembrava procedere per il meglio, ma stamane è arrivato l’ennesimo stop da parte dell’ANAS. I lavori erano infatti fermi, tra gli altri motivi, o per fallimento delle ditte appaltatrici o per problemi di infiltrazioni mafiose.

Il problema che ha causato questo stop ai lavori sarebbe proprio legato a quest’ultimo punto: le imprese che son riuscite ad assicurarsi i lavori sarebbero esenti da qualsiasi tipo di infiltrazione mafiosa e addirittura potrebbero finire i lavori rientrando nei preventivi presentati senza le solite maganze per fare la cresta sulle forniture e sulle variazioni in corso d’opera.

“Un fatto inaccettabile – ha commentato don Antonio Padrino, presidente dell’Associazione Italiana Infiltrazioni Mafiose – Anni e anni di dure lotte sindacali e in parlamento per far approvare leggi aggirabili e ora queste ditte si permettono di escluderci?”.Inoltre, fa notare il Padrino, le infiltrazioni mafiose garantiscono una ripartizione della ricchezza non solo fra le persone direttamente coinvolte nel progetto, ma anche tra fornitori, impiegati di vari uffici e, ultimi ma non ultimi, pezzi grossi della politica. Avviare un’opera senza imprese con infiltrazioni mafiose toglierebbe quindi importanti fonti di reddito ad ampie fasce della popolazione che a loro volta, essendo impossibilitate a spendere, causerebbero una diminuzione dei consumi con ripercussioni sull’economia nazionale.

Una spinosa questione che passa ora nelle mani dei dirigenti nazionali ANAS che dovranno provvedere a mettere in regola le imprese e che preannunciano altri ritardi dovuti a questo disguido.

Quanto sarà finalmente conclusa l’opera? Ai posteri l’ardua sentenza

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