Barunei. Nella scuola materna è la bambina ucraina Yuliya a vincere il concorso di canto

BARUNEI. Non si placano le polemiche per la vittoria della Kalush Orchestra all’Eurovision Song Contest. Le più aspre delle quali sarebbero state quelle di Achille Lauro che, nonostante abbia zaccato chilometri di lingua in bocca al suo chitarrista, non avrebbe ottenuto il risultato sperato. Solo a fine serata alcuni critici gli avrebbero ricordato che per il prossimo anno sarebbe opportuno presentare, oltre alla lingua, anche una canzone.

Destinata a fare polemica è però anche la vicenda che ha travolto recentemente la scuola materna del piccolo centro di Barunei, dove, per festeggiare l’imminente fine dell’anno scolastico, sarebbe stato organizzato un piccolo concorso di canto. I bimbi, incitati dai genitori (pius esaltados dei bambini stessi), si sarebbero sfidati senza esclusione di colpi, scegliendo le melodie più disparate di artisti isolani e non.

Tra i brani scelti dai bimbi la maggioranza esternava il bisogno di pace e concordia. Tra i più gettonati Blowin’ the wind, We are the world, Imagine, ma non sono mancati gli evergreen di alcuni artisti sardi tra cui Festa Paesana (nella versione di Maria Luisa Congiu), Ballende cantende (di Giuliano Marongiu), nonché Badde Longa dei Bertas e Gambale Twist dei Barritas, con tanto di balletto e vestito a tema. A conquistare la platea de sas mamas ingloriadas (delle mamme ingloriate ndr) sarebbe stata però Yuliya, bimba Ucraina di 4 anni, fuggita da Kiev durante i primi giorni di guerra e accolta tra gli applausi nell’ospitale scuola di Barunei. Paese sempre coerente e in cui le esplosioni pirotecniche si verificano solamente per accogliere i profughi in arrivo dal continente nero.

La bimba avrebbe deciso di sbaragliare la concorrenza scegliendo di cantare “bomba”, facendo così leva sulla tempra e l’orgoglio ucraino decantati in tv. Attivate le votazioni, nonostante le ottime interpretazioni di tutti i partecipanti (nemmeno prese in considerazione), avrebbe vinto all’unanimità la piccola Yuliya. Alcuni sostengano che sia tutto una mafia è un magna magna, anche se molti collaboratori scolastici avrebbero ammesso che gli altri bimbi nell’atto di cantare, parian corrioncas (cornacchie ndr).

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