Tore Fazzi ammette: se I Collage avessero portato Su pipiriolu avrebbero vinto Sanremo

ALÀ DEI SARDI. È divenuto in pochissimi giorni il tormentone del momento battendo ogni record, declassando altri tormentoni del passato a semplici litanie da strapazzo: è Su Pipiriolu di Tore Fazzi, bassista, nonché voce storica dei collage, band classificatasi 2° al festival di Sanremo del 1977, nonostante fin sos mezus (fossero i migliori ndr).

«Era da anni che volevo uscire Su Pipiriolu», avrebbe confessato Tore Fazzi ai nostri microfoni, «era un’idea che mi balenava nella testa ogni volta che ne rientravo cotto da Santu Franziscu ad Alà dei Sardi, pertanto i miei amici mi consigliavano di non uscirlo», avrebbe aggiunto. Stavolta però sarebbe stato diverso e, dopo l’incontro con Maria Giovanna Cherchi, l’artista avrebbe capito che finalmente era arrivata l’ora de Su Pipiriolu.

Negli intenti dell’autore il brano sarebbe dovuto servire ad attirare sull’artista l’attenzione di tutta la Sardegna, per far in modo che poi la gente, di rimbalzo, ascoltasse il bellissimo brano Inue nasched su sole: una mossa che si è rivelata, senza ombra di dubbio vincente! Oggi infatti non c’è bicu, cioè cozolu (angolo, cioè angolo ndr) della Sardegna che non conosca il brano.

Un noto critico sardo, Bore Orijifine, avrebbe spiegato come i sardi si siano approcciati al testo:

  • Primo ascolto: deu aldet!
  • Secondo ascolto: deu aldet!
  • Terzo ascolto: A sa festa de Alaaaaaaaaa

Un brano vincente che, se fosse stato presentato a Sanremo nel ’77 al posto di Mi rubi l’anima, avrebbe sicuramente scalzato quella canzonaccia degli Homo Sapiens! Purtroppo però la band non fu profetica e non diete retta al suo bassista che abbandonò democraticamente l’idea e si arrese… Ciò che c’è in fondo al cuore però non muore mai, ci avrebbe detto Tore Fazzi, parafrasando Eros Ramazzotti, felice finalmente di aver uscito su Pipiriolu!

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