INPS introduce la pet-therapy per lavori pesanti: “Lavorate come asini e starete meglio”

CAGLIARI. Non siamo del tutto sicuri che i dirigenti dell’INPS abbiano afferrato a pieno la filosofia della cosiddetta pet-therapy, ma non hanno perso occasione per venire incontro ai lavoratori con questi moderni ritrovati della medicina moderna. È di questa mattina, infatti, l’annuncio che le categorie di lavoro considerate a maggiore usura potranno giovare di questa forma di terapia basata sul rapporto uomo-animale.

Generalmente la pet-therapy prevede l’interazione tra il paziente e diversi tipi di animali (come cani, asini, cavalli etc.) in base alle esigenze della terapia, per portare benefici di tipo psicologico, fisico e cognitivo. La terapia sarebbe stata proposta all’INPS come coadiuvante alle normali terapie a cui spesso, chi ha svolto lavori usuranti, è costretto a sottoporsi. Vista la scarsità di fondi, però, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha reinterpretato in maniera a dir poco fantasiosa la terapia, invitando i lavoratori a “lavorare come asini e buoi per ottenere benefici fisici sul lungo periodo”.

Periodi di lavoro così intensi, secondo gli studiosi, consentirebbero infatti di accelerare l’arrivo del periodo di riposo… come dire… quello molto prolungato, in cui ci si sdraia per un bel po’… durante il quale chi crede aspetta la resurrezione e chi non crede si gira i pollici. Ciò porterebbe quindi un notevole risparmio per le casse dell’ente, facilitando il raggiungimento del pareggio di bilancio in previsione dell’introduzione della manovra di cosiddetta “quota 100”.

Alcuni fisioterapisti della mutua, inoltre, invitano i lavoratori agricoli a rispolverare antichi saperi: sapevate, ad esempio, che rientrare da campagna a piedi e con un carico di legna legato dietro le spalle aiuta a raddrizzare la postura? Gli antichi dicevano così, provare per credere!

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