Ritrovato Mesina. Era a Orgosolo ma con la mascherina non lo si riconosceva

ORGOSOLO. È passato più di un mese da quando Graziano Mesina, ex primula rossa del banditismo sardo, ha fatto fagotto ed è partito per nuove mete di fulgore. Sì, perché a 78 anni suonati, tutto è sicuramente bello pur di non ritornare tra le sbarre.

Nonostante le forze dell’ordine si siano prodigate sin dal primo momento per ritrovarlo, l’ex bandito sembrerebbe essersi volatilizzato nella udda nel nudda. Un’altra notizia, secondo la quale il Mesina si fosse suicidato nei pressi di un laghetto a Orgosolo, sarebbe stata smentita dal bandito stesso che, citando totti, avrebbe lasciato un biglietto in loco con su scritto “vi ho purgati ancora”. Biglietto prontamente fatto sparire dalle forze dell’ordine.

Le ultime notizie sono arrivate stamane proprio dal paese natale del bandito, e proverebbero che l’uomo non si sarebbe mosso da Orgosolo. Il Mariane Mesina infatti avrebbe sfruttato a suo favore un piccolo inconveniente capitatogli pochi giorni prima in negozio: la sorella, trovatasi a casa a fare i ravioli di patate, si sarebbe ricorda all’ultimo momento di non avere le patate. La donna avrebbe deciso pertanto di mandare Grazianeddu in negozio a rimediare, ovviamente munito di mascherina!

Grazianeddu, da buon orgolese, avrebbe deciso di fare tappa al bar prima di passare in negozio a comporare patatu, salvo poi cambiare idea dopo essere stato preso in giro da Badore Mancante che, visto passare un uomo in mascherina, avrebbe gridato “Eh itt’est harrasehare a ses hin sa mascherina?” (non è carnevale per usare la mascherina) per poi infierire con  svariati commenti di stampo sessista. Secondo Tia Maria Crastulu il Mesina non avrebbe reagito temendo alla provocazione temendo che la sorella lo mettesse in punizione levandogli la birra per un mese.

Arrivato finalmente in negozio Graziandeddu avrebbe incrociato un amico di famiglia che, educatamente, l’avrebbe salutato. L’uomo però sarebbe rimasto un attimo sulle sue senza contracambiare, non riconoscendolo e pensando trattavasi di qualche untore proveniente dalla penisola. “Oh Non t’uppo onnoshende hin sa mascherina” (non ti stavo riconoscendo in mascherina) avrebbe esclamato l’uomo dopo averlo osservato attentamente. Proprio in questo momento, pensando all’imminente fallimento del suo ricorso in cassazione, l’uomo avrebbe capito come muoversi per non finire in galera.

I carabinieri recatisi nell’abitazione sarebbero pertanto stati aperti dallo stesso Mesina che, essendosi presentato alla porta in mascherina, avrebbe risposto “Graziano non è in casa in questo momento”.

A tradire il bandito sarebbe stata Tia Maria Crastulu che, parlando del più e del meno con la dirimpettaia mesu surda (mezzo sorda) avrebbe parlato troppo a voce alta facendosi sentire da tutto il paese, carabinieri compresi. Ora Mesina è davvero Latitante!

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