Archeologia: mosaico di Tharros testimonia la nascita dell’uomo dello zucchero filato

SASSARI. Da sempre i ricercatori dell’università di Sassari si erano interrogati sulla presunta età dell’umo che alle feste patronali dei vari paesi del nord Sardegna giungeva ad allietare i pargoli con lo zucchero filato.
L’uomo, apparentemente sulla ottantina, è infatti ormai un tutt’uno con lo zucchero tanto da sembrare che anche barba, baffi e capelli bianchissimi siano fatti di zucchero filato (probabilmente finito accidentalmente sul volto del venerando venditore durante la lavorazione).

Lo stato di conservazione del venditore ambulante avrebbe lasciato di stucco alcuni studiosi che, rivedendolo dopo una venti d’anni mentre compravano lo zucchero filato per i figli, si sono accorti di come fosse identico a quando erano bambini; l’unico cambiamento era nel prezzo dello zucchero: convertito spudoratamente da 1000 lire a 1 euro staccando furbescamente uno zero dalla vetrinetta e aggiungendo una virgola subito dopo l’uno.

L’effetto di non invecchiamento che pare colpisca molti dei venditori ambulanti della festa: lo stesso torronaio è ormai vent’anni che viene con i figli 25enni ormai fedali di molti dei bambini serviti negli anni 90. Tale effetto è stato portato certamente all’estremo dal vecchietto dello zucchero filato.

Visto il periodo di splendore di Tharros gli studiosi hanno stimato comunque l’età dell’uomo intorno ai 2700 anni. Ulteriori accertamenti verranno fatti sottoponendo al carbonio 14 le stecchette di legno che si sospetta siano state bassamente riutilizzate raccogliendo quelle gettate a terra.

Non sappiamo quanto ancora durerà la sua attività ma una cosa è certa: nos ada a sutterare tottu.

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