Salvini indossa pelliccia di pecora: “Pastori sono con voi, porto la vostra divisa”

ROMA. La rivolta del latte continua in Sardegna: i pastori paralizzano le arterie stradali causando disagi e blocchi del traffico, spesso non lasciando alternative viarie ai mezzi pesanti. Dopo quasi una settimana di lotta la crisi sembra avviarsi ad una soluzione tampone grazie all’intervento del governo italiano. Le prime trattative della giornata di ieri hanno portato ad uno scarso rilancio da parte degli industriali fino a 65 centesimi di euro per ogni litro di latte ovino, ma i pastori non ci stanno.

Risolta la matassa elettorale dell’Abruzzo, i partiti di governo sono entrati decisi sulla questione Sardegna, visto che siamo pur sempre sotto elezioni, con il vice-premier Salvini che due giorni fa ha promesso di portare il prezzo del latte a 1 €/l come chiesto dai pastori e oggi ha annunciato che rimarrà al tavolo di trattativa del ministero a oltranza, fino a fine vertenza.

La smania del ministro di indossare divise per dimostrare solidarietà e senso di appartenenza alle varie categorie, sembra però aver tirato un tiro mancino ai poveri agnelli pastori sardi che nella volpe in lui stanno riponendo fiducia: il vice-premier si è infatti presentato al tavolo di trattativa “in divisa da pastore sardo”, indossando un vello di pecora di dubbia origine e neanche troppo pulito.

Tra i presenti, ovviamente, stupore e qualche risatina ma tutti si sono ben guardati dal dirgli che i pastori non vestono così dagli anni ’20, solo per il gusto di vederlo squagliarsi lentamente come un calippo al sole dopo aver alzato al massimo la regolazione del riscaldamento della sala.

La trattativa sarà lunga e le parti in causa, per la prima volta d’accordo da inizio vertenza, hanno fatto sapere di volerla tirare per le lunghe per vedere quanto potrà resistere il ministro.

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