Sardegna: staffa al bancone solo con il Green Pass, una dose solo per la birra al limone

CAGLIARI. Mentre l’Europa discute l’obbligo di Green Pass per poter ritornare alla vita di tutti i giorni, in Sardegna si trovano sempre le soluzioni anzitempo, perché lo sappiamo, noi sardi, siamo arrivati sempre prima di tutti in onzi cosa.

Se avventori pluri-studiati ne avrebbero bogato (tolto ndr), diecimila teorie sulla vaccinazione e tutto il resto, non sono mancate le citazioni letterarie per giustificare e comprovare anche le peggiori teorie di Caracas, sia da una parte che dall’altra. Secondo il dottor Gialisco dell’Università di Tandalò la verità è che nessuno, duttores cumpresos, nd’est boghende azzola (ne sta cavando calzetta ndr), anche se poi il tentativo è quello di cercare di convincerci citando niente popo di meno che JohannWolfgang von Goethe: “non c’è schiavo più grandi di chi pensa di essere libero”, o Barore Sassu “t’intren ferros de punta e de atta”.

Tagliare la testa al toro è possibile? “Sì”, risponde convinto Mario Black, assessore alla sanità sarda. Se il rimedio della carota per convincere alla vaccinazione non ha funzionato, prima di passare a su fuste, sarebbe opportuno provare con il sacro, gli alcolici: argomento per cui i sardi sono abbastanza religiosi e rispettosi delle norme al pari dei Musulmani con il Ramadam. Obbligo dunque di Green Pass completo per chi, prima di recuire, vorrebbe fare la staffa al bancone, mentre, con una sola dose, sarà possibile ordinare solo birra al limone, con in omaggio due schiavi pro bos torrare (per rinsavire).

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