Nuoro. Teme finiscano le scorte di birra e si ubriaca come Santu Lazzaru

NUORO. Una piccola notizia di cronaca locale che racconta più di quel che sembra e che ci insegna, purtroppo, che nei supermercati rimarranno sempre e solo le pennette lisce perché non se le caga nessuno, né in pandemia né in guerra. Era successo già prima del 9 marzo 2020, ed ora è successo nuovamente. Tambenes,(difatti ndr) lo diceva Primo Levi, “è successo, quindi può succedere di nuovo” (apo citadu a memoria ndr).

Seppur in guerra ogni informazione che arrivi dal fronte vada presa con le pinze, gli italiani, pur di riportare ogni argomento a mero tifo da stadio (in questo caso Russi = Monelli, Ucraini = Buoni), si starebbero bevendo tutte le notizie senza vagliarne poi nessuna, soprattutto quelle riguardanti cagnolini e attulinos.

Ecco dunque che il messaggio circolante sul gruppo Whastapp creato da Pauledda Loroddu, avrebbe creato il panico portando unu muntone de rincoglionidos (tanti babbei ndr)a fare razzia di cibo in diversi negozi dell’isola. L’isteria sarebbe dilagata anche in quel di Nuoro, preoccupando diversi strati sociali dell’intellighenzia locale, tra cui sos imbreagones, capitanati da Pauleddu Ampullitta (per gli amici 0.33).

L’uomo, dopo aver sentito che avrebbero potuto scarseggiare i beni di prima necessità, avrebbe risposto per la prima volta nel gruppo Whatsapp di Pauledda Loroddu, chiedendo se la notizia fosse vera; ricevuta conferma, si sarebbe fiondato al tzilleraio di fiducia per fare scorta di birra in sa entre (nel ventre ndr).

Arrivato al bar l’uomo si sarebbe dimenticato di levarsi la mascherina (ormai usata solamente a lavoro), subendo così le battute come “ebbe carrasegare est?” o “male ses istande?”, ritornate di moda dopo un’assenza di quasi due anni. Levata la mascherina dunque ed avuta conferma dell’imminente sciopero, l’uomo avrebbe iniziato ad ordinare birra come se non ci fosse un domani, finendo per cuocersi in breve tempo come Santu Lazzaru e facendo incetta di birra il tanto che basta pro istare buttende duas chidas, che si spera sia il limite massimo dell’imminente sciopero!

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