Università: aperta la specialistica in Umiltà per i laureati in Scienze dell’Educazione
SASSARI. Dopo i recenti tagli, che non saranno gli ultimi, ha detto con orgoglio il rettore dell’Università di Sassari, si prospettano per l’Università nuovi orizzonti. È dell’ultim’ora la notizia dell’apertura per l’anno accademico 2018/2019 la laurea magistrale in “Scienze dell’Umiltà” per i laureati in Scienze dell’Educazione.
Secondo gli studi del ministero, il 115% dei laureati triennale in Scienze dell’Educazione, sarebbe gravemente carente in umiltà; a detta del rettore dell’Università di Sassari, studenti e studentesse sarebbero propriu terra terra, al punto che, appena completata l’iscrizione online all’università, scatterebbe quella che viene chiamata “Sindrome del poddighe in culu”, che costringe i pazienti affetti a guardare con sufficienza il resto del mondo (non iscritto all’università).
I nostri inviati, per dovere di cronaca, hanno approfondito la questione con rilevamenti sul campo; per la precisione agganciando a colletteddu alcuni studenti che si recavano in biblioteca per studiare nuovi insulti ai diplomati.
Uno di essi ci avrebbe spiegato quanto importante sia la figura dell’educatore nella società: de sa serie sos ateros no balene unu cactus (dal latino cazzu); un altro ci avrebbe fatto capire che solo i laureati triennale in Scienze dell’Educazione avrebbero le capacità di comprendere i bambini; tant’è che egli si è detto contrario all’idea che i bambini venissero cresciuti dai genitori non laureati in Scienze dell’Educazione. Qualcuno si sarebbe spinto a dire che prima di avere rapporti sessuali non protetti sarebbe necessario conseguire una laurea in Scienze dell’Educazione (“Cioè: no est chi t’arrischias a coddare chena esser laureadu”, testualmente).
Visti questi risultati l’Università sarebbe corsa subito ai ripari per evitare l’insorgere di insurrezioni, o meglio passate di schiaffi, a questi futuri docenti. “Il corso -ci ha detto il rettore- partirà dall’ABC dell’umiltà con gli studenti impegnati nel carrare contoni in un cantiere abusivo gestito dalla mafia rumena (titolo di studio del capo-cantiere: battesimo)”.