57 positivi al virus della Laina, dopo la scabbia chiudono altre 7 scuole a Cagliari

CAGLIARI. Non è stato ancora appurato se l’allarme scabbia in alcune scuole del capoluogo sia legato al mugheddu (raddu, sporcizia ndr) degli interessati, oppure se, come al solito, no l’ischin mancu sos espertos (non lo sanno nemmeno gli esperti). Ecco dunque che alle meraviglie del magico biennio 2020/2021 si aggiunge un altro virus: la Laina!

Il nuovo virus sarebbe stato scoperto, a dolu mannu (con gran dolore ndr), a causa di un vasto focolaio scoppiato nell’Istituto Professionale per la Produzione Industriale e Artigianale “A. Meucci”, dove alcuni ragazzi, dopo essersi probabilmente assembrati in modalità  style, avrebbero iniziato ad accusare i primi sintomi della nuova pestilenza (dolima ‘e matta, troddios e, appunto, laina), intasando i bagni della scuola.

Sarebbe stata allora una circolare del dirigente scolastico a decidere la chiusura del plesso, qualora il riempimento dei bagni avesse superato il 15% di capienza. La percentuale, tradotta per i meno studiati, avrebbe voluto dire che in bagno si sarebbero dovute recare massimo tre persone per volta! Decisiva per la chiusura sarebbe stata, inavvertitamente, la studentessa Barbara Bellesìa che, ignara dell’allarme, avrebbe occupato il bagno per darsi un’aggiustatina al mascara! Nella scuola, effettuati i tamponi dae daesegus (dal retto ndr), si sarebbero registrati ben 13 positivi. Secondo gli esperti, situazioni analoghe, avrebbero causato la chiusura di altri 5 istituti!

Solo dopo strenue ricerche si sarebbe trovato il paziente 0, con ogni probabilità un bambino frequentante un asilo nido. Nella zona si vociferava infatti ci fossero diversi positivi al nuovo virus, alcuni probabilmente dentro l’asilo stesso. Lo avrebbe rivelato la bidella Antonicca Giaccabidodeo, dopo aver trovato diverse strisciate di laina nei corridoi e sui muri, a tipu bagni di Tramatza (come nei bagni di Tramatza ndr). Visto l’alto rischio contagio l’istituto avrebbe obbligato tutti i genitori a far indossare i pannolini a tutti i loro pargoli.

Sarebbe stata dunque una mamma NO-PAN a far partire il contagio, disobbedendo alle direttive e portando il bimbo all’asilo senza il pannolino, dando così vita al primo focolaio che ne avrebbe impiastradu la città!

Il sindaco Truzzu avrebbe fatto sapere che bimbi e ragazzi potranno entrare a scuola solo dopo aver esibito il nuovissimo Brown Pass. Passaporto marrone volto a dimostrare che bimbi e ragazzi la avrebbero già fatta a casa!

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