Bandito Elias Portolu all’università, in quanto definito il Delitto e castigo italiano

SASSARI. A seguito degli avvenimenti recenti relativi alla guerra in Ucraina, si sarebbe già visto di tutto. I vari governi europei mostrano infatti poca coerenza: vogliono la guerra, ma non hanno il coraggio di dirlo apertamente, seppur l’invio di armi sia un chiaro segnale; fu più coerente Gabriele D’Annunzio negli anni che furono.

Dopo l’imbecillata di pensare di cancellare un corso su Fedor Dostoevskij per via dell’invasione di Putin in Ucraina, l’Università albicocca di Milano avrebbe fatto dietrofront, annunciando che il corso di Paolo Nori sull’autore russo Fedor Dostoevskij non sarebbe stato cancellato. Dall’università si sarebbero giustificati dicendo che l’ateneo, nonostante tutto, è aperto al dialogo: “Scusateci, ma cun custa gherra no bi semus cumprendende pius nudda”, avrebbe ammesso il rettore.

Nemmeno il tempo di digerire tale cappellata che subito nell’ateneo sassarese sarebbe arrivata una proposta analoga, volta a contribuire alla causa ucraina: cancellati dall’ateneo i corsi su Grazie Deledda, colpevole di aver studiato gli autori russi ed essersene in qualche modo fatta influenzare.

Ancora meno accettabile, secondo il rettore, sarebbe lo studio di Elias Portolu, il Delitto e castigo sardo! Non sappiamo se la proposta verrà subito ritrattata come accaduto per il corso di prof. Nori a Milano, visto che la scrittrice è già stata abituata a diversi ed ingiusti ostracismi made in italy.

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