Berchiddese beve un vino a Oschiri, lo critica, ma poi scopre che è di Berchidda

OSCHIRI. Nel 2019 la rivalità Oschiri-Berchidda, invece di dissiparsi chei sa bulvera come la polvere, pare acuirsi sempre più; tutto ciò è ovviamente dovuto ad alcuni elementi un po’ troppo permalosi, nonché ridicoli da ambedue le parti. Stavolta però è stato il piccolo centro di Berchidda a mettersi in mostra con una gaffe degna delle migliori performance del povero Mike Bongiorno.

Protagonista della vicenda Barore Nomandabenenudda, per gli amici Lamentu. L’uomo si sarebbe recato ad Oschiri per alcune questioni di lavoro e, prima del rientro, sarebbe stato convinto da alcuni oschiresi a bere una cosa al bar prima di rientrare. In men che non si dica la combriccola si sarebbe così catapultata in un vicino locale dove sarebbe subito partita sa cuntierra (la diatriba) per il paese più bello, per degenerare subito parlando del paese più ricco, più altolocato, nonché del più bodolato.

Il Lamentu allora, sarebbe stato messo alla prova dalla male intraniada compagnia (compagnia dalle cattive idee ndr) oschirese che, per metterlo sulla questione “il vino buono c’è solo da noi”, avrebbe giocato un brutto tiro all’uomo: il barista, su consiglio della compagine, avrebbe servito al Lamentu un buon vermentino di Berchidda a sua insaputa.

L’uomo, sicuro di sé, avrebbe così sorseggiato il vino, per poi imprecare contro i presenti dopo aver trangugiato il primo sorso. “Pucci caz*u!”, avrebbe esclamato, “poi nacchi nd’ischides faghere de ‘inu in custa bidda ‘e maccos!” (Poffarbacco, menomale che in questo paese sapevate fare vino buono! ndr); il tutto ovviamente accolto dalle sonore risate degli oschiresi. Passata circa mezzora ed esaurita la prima bottiglia, l’uomo si sarebbe insospettito sulla provenienza del vino, adocchiando sul bancone una bottiglia di una nota marca di vino berchiddese, messa lì in bella vista per destare sospetto.

L’uomo avrebbe iniziato quindi a suereddu (a sudare freddo in maniera anomala ndr) senza più pronunciare una parola, rimanendo infine marmuradu paralizzato con tazza, binu e totu, a tipu Andreotti.

Dopo circa una settimana paralizzato immobile all’interno del locale, l’uomo si sarebbe ripreso grazie all’aiuto dei medici che, per la prossima volta, gli avrebbero consigliato di sparare meno castronerie; la procura avrebbe inoltre aperto un’inchiesta per scoprire itte caz*u ci facesse un vino di Berchidda in un bar di Oschiri.

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