Biden vanta una resa al 25% delle olive, Trump grida al broglio e chiede riconteggio

AMERICA (in generale). Aspri toni infiammano la chiusura della tornata elettorale americana per la Casa Bianca che vede contrapposti i due sfidanti Bodale Biden e Nichele Trump (a caru che ci ricordiamo i cognomi) con una lotta senza esclusione di colpi.

Il presidente uscente Trump lamentava da giorni brogli nelle votazioni, specialmente nel momento in cui gli spogli lo davano in svantaggio, e ha più volte minacciato azioni legali a sua tutela, ma sarebbe stato ieri sera al frantoio che si sarebbe passati dalle parole ai fatti: nonostante l’impegno politico, infatti, i due candidati sono impegnati, come tutti in questo periodo, nella raccolta delle olive, pro sa provvista.

Nella fila per conferire l’atmosfera era già tesa per le solite voci di maganze da parte del frantoio che, a detta dei conferitori, stava trattenendo parte del prodotto barando quindi sulla resa generale, quest’anno piuttosto scarsa. Tra chi lamentava rese vicine ai 12 litri a quintale e un Trump che cercava di sminuire la figuraccia dei 10 litri scarsi a quintale del primo carico, il candidato democratico si sarebbe sbilanciato (oseremmo dire che si sarebbe proprio lanciato) sparando una resa delle proprie olive di 25 litri a quintale.

A questo punto il candidato repubblicano non ci avrebbe visto più, dando in escandescenze e mobilitando avvocati, giudici, elettori e cantu b’aiat, accusando l’avversario di brogli e chiedendo il riconteggio delle olive conferite, oltre a una visita ispettiva alla cantina del rivale per verificare le quantità di olio presenti.

La patata L’oliva bollente passa quindi ora nelle mani della giustizia americana che, dopo una passata di manganello a costas a tutti i presenti (con un trattamento di favore per i neri presenti che hanno ricevuto anche una passata omaggio a renes), dovrà sbrogliare questo complicato e delicato caso e dovrà capire se l’olio presente sulla webcam del presidente Solinas durante le dirette in periodo di lockdown fosse di origine americana, magari frutto di accordi segreti internazionali per portare i voti del PSd’Az a qualcuno dei candidati.

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