“Serve un bue, non un cervo”. Infelice battuta a cornuto innesca rissa a presepe vivente

NARCAO. Si è concluso con una atmosfera non proprio natalizia il presepe vivente di Narcao, piccolo paesino del Sulcis. Il calore del Natale è stato infatti sostituito dal calore degli schiaffi che hanno movimentato più del dovuto un presepe che già di suo avrebbe dovuto essere vivo ed animato.

L’allestimento del presepe procedeva a gonfie vele e la capanna presso la quale avrebbe dovuto alloggiare la famiglia del nascituro Bambino era già stata ultimata. L’asinello era già al suo posto vicino alla mangiatoia quando agli organizzatori sarebbe arrivata la notizia che il bue promesso da un allevatore del posto era stato mangiato per errore durante il prolungamento di uno spuntino nelle campagne del paese.

Che fare dunque? L’evento era ormai imminente e trovare un bue non è impresa facile al giorno d’oggi. Mentre si discuteva se rimpiazzare l’animale con qualche sagoma di cartone o simili trucchi, si sarebbe fatto avanti Micheli Boi, corpulento figurante del presepe che, con tono scherzoso e riferendosi alla propria corporatura, avrebbe detto: “Se volete lo faccio io il bue”. Sarebbe stato a questo punto che qualche vile traditore imboscato dietro la capanna avrebbe urlato: “Si ma a noi serve un bue, non un cervo”, alludendo ad alcune voci –peraltro infondate- che vorrebbero la moglie del Boi essere coinvolta in tresche amorose extra matrimoniali con un carabiniere del posto.

Il Boi, forte dei suoi 3 quintali e mezzo di cristiano, non ci avrebbe visto più e si sarebbe lanciato come un rullo compressore verso la direzione del simpatico compaesano rovesciando quanto trovava per la sua strada. Sarebbero infatti volati (nell’ordine): 1 camion dell’organizzazione per trasporto materiale, 2 vecchiette che spettegolavano in un angolo, 15 transenne del comune (poi ritrovate a 7 km dal paese), i tre Re Magi che stavano rubando cavi i cavi di rame dell’illuminazione, 5 bambini che cercavano di incendiare il fieno della mangiatoia e 4 pilastri in cemento armato su cui reggeva la struttura della capanna.

Arrivato nel retro della costruzione (ormai demolita) sarebbe partita una rissa come non se ne vedevano dal famoso film “Botte di Natale” con Bud Spencer e Terence Hill. Solamente l’arrivo dei carabinieri avrebbe messo fine alla zuffa: non tanto in quanto forza pubblica, quanto perché uno dei presenti avrebbe fatto notare al Boi che era arrivato l’amante della moglie. I militari hanno quindi provveduto ad una ritirata tattica (per non dire fuga) di gran carriera per evitare di prenderne anche loro e sul piccolo paese è tornata la tranquillità e un sereno e pacato clima natalizio avvolge ora le macerie del presepe vivente 2017

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