L’ONU inserisce la ciabatta rigida nell’elenco delle armi proibite

NEW YORK. È stato finalmente inserita nell’elenco delle armi proibite a livello internazionale uno dei più devastanti e atroci strumenti di morte e tortura diffuso a livello mondiale: stiamo parlando della temibile ciabatta rigida, spesso usata negli scenari di guerriglia urbana da sbraitanti donne.

La micidiale arma trova infatti applicazione in numerose occasioni: le prime vittime sono i bambini, costretti sotto minaccia da madri, nonne e zie ai lavori forzati in casa come il riordino della propria stanza o altre indicibili torture domestiche. Il portentoso strumento di morte è inoltre utilizzato spesso come punizione per atti vandalici (o presunti tali) al rientro dei bambini presso le abitazioni di famiglia. Ma gli infanti non sono le uniche vittime: ciò che ha costretto l’ONU a seri provvedimenti sarebbe stata la mutilazione di un intero battaglione di soldati che, durante un’esercitazione in uno sperduto paesino del centro Sardegna, avrebbe inavvertitamente rovinato i fiori di una anziana signora: la donna, alquanto alterata e armata della micidiale ciabatta, non ha lasciato scampo ai militari, lasciando sul terreno 45 soldati agonizzanti con la sagoma della suola stampata ovunque: in risalto sulla pelle con un bel rosso vivo.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha quindi deciso di dire basta a tutto ciò e si è impegnata a far in modo che simili crimini di guerra non abbiano a ripetersi, mettendo al bando la temibilissima ciabatta rigida. Forti limitazioni anche per le ciabatte flessibili come le infradito da mare che subiranno una rigidissima tracciatura dalla produzione fino alla vendita al cliente finale e potranno essere acquistate solo presso esercenti autorizzati previa esibizione del porto d’arma.

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