L’EMA si esprime sul casu marzu: “i benefici superano di gran lunga i rischi”

AMSTERDAM. Nonostante l’Agenzia Europea del farmaco abbia subito neghe sua il contraccolpo degli avvenimenti di questi ultimi mesi, essa rimane comunque un punto di riferimento importante per l’Europa; soprattutto in Sardegna, dove ci si sente sardi ma anche italiani, ma anche europei.

Stavolta l’Agenzia, per risollevarsi dalle critiche e risorgere così dalle sue ceneri, come ubriaco che beve una birra dopo imbreaghera mala, avrebbe voluto toccare un tema caldo per la Sardegna, su casu marzu.

Nonostante sia conosciuto ormai ovunque, de su casu marzu (o casu frazigu), ne è attualmente proibita la sua commercializzazione, seppur nell’isola non manchino diversi pusher locali che, riempitisi i furgoncini, fanno in modo che il prodotto arrivi comunque sulle nostre tavole.

Il formaggio sarebbe attualmente vietato a causa di alcune infezioni da esso derivate, anche se nessuno si era ancora preso la briga di studiarle, o di stabilire se effettivamente si potesse parlare di rapporti causa-effetto.

Ecco dunque che l’Ema si sarebbe presa l’incarico di studiarlo e di verificare se i suoi effetti afrodisiaci possano in qualche modo scalzare quelli del viagra Pfizer. Un brevetto che, se dovesse funzionare, verrà subito acquistato da AstraZeneca, così che possa finalmente rialzare la testa dopo i polveroni di questi ultimi mesi.

Al termine dei suoi studi l’ente si sarebbe espresso senza indugi: i benefici del casu marztu superano di gran lunga i rischi. Vediamo nel dettaglio i rischi di diarree esplosive divisi per fasce di età:

  • Negli over 60 si sarebbero riscontrati 5 casi su 1.000.0000 di diarrea esplosiva, in persone chi si giogan una pezza ogni duas dies (che finiscono la forma in due soli giorni ndr); solo uno su 5 non avrebbe fatto in tempo ad arrivare al gabinetto.
  • Nella fascia 30 – 59 invece si sarebbero registrati solo 2 casi su 1.000.000, mentre 999.998 sarebbero state le erezioni inaspettate.
  • Nessun caso di cagaredda invece per gli under 30, anche perché, con la supervisione dei genitori, questa fascia farebbe come Picchirineddu, ca niunu li nde lassat (perché nessuno gliene lascia ndr).

Il dottor Casizolu dell’Università degli Studi di Tandalò avrebbe pertanto traquillizzato tutti: “avete più possibilità di morire soffocati da un pezzo di panedda, che non per aver mangiato casu marzu”.

Tuttavia l’EMA consiglia di esagerare con il formaggio solo se le abitazioni sono provviste di doppio bagno.

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