Olbia. Dopo ZTL, Nizzi istituisce la Zona ad Opposizione Limitata in consiglio comunale

OLBIA. Seduta tesa e dibattuta quella di ieri per il consiglio comunale di Olbia in cui si sono registrati (è proprio il caso di dirlo visto che la riunione era virtuale) e in seguito oscurati momenti di alto dibattito metafisico tra il sindaco Settimo Nizzi e il consigliere Davide Bacciu in merito alle disposizioni da adottare nella cittadina per riapertura delle attività e per la pianificazione della stagione turistica in arrivo.

Il fine dibattito, ha spaziato con l’uso di termini complessi e fin troppo elevati, quali “asinone”, “tontu”, “tonto tu e chi non te lo dice”, regalando alla cittadinanza momenti che resteranno negli annales. L’unico rammarico resta comunque la virtualità dello scontro che, siamo sicuri, in uno spuntino sarebbe finita in rissa dopo che qualcuno avrebbe innescato la miccia del “deo apo intesu cozone”; ma resta solo un rimpianto ormai, (e solo quello) dato che la registrazione della seduta è stata in seguito oscurata da occulti poteri interni al comune.

L’atto ha suscitato parecchie polemiche e sghignazzi tra le fazioni, ed è proprio per evitare il ripetersi di tali episodi che, dopo la tanto criticata ZTL cittadina, il sindaco Nizzi varerà la nuova ZOL per il consiglio comunale: Zona ad Opposizione Limitata. L’accesso alle sedute del consiglio comunale sarà concesso ai membri dell’opposizione solo se residenti nel consiglio stesso e vietato negli altri casi. Ovviamente una tale manovra di censura sarebbe anticostituzionale ed è per questo che l’accesso al consiglio verrà proibito solo in determinati orari (guarda caso coincidenti con quelli delle sedute) e libero in tutti gli altri momenti della giornata.

L’Associazione Spuntinatori Anonimi ha intanto diffuso una diffida formale contro testate giornalistiche ed utenti web che oseranno paragonare quanto accaduto ieri con quanto normalmente accade nei migliori spuntini isolani (eccezion fatta per la nostra testata, ovviamente) e ha redarguito pesantemente il primo  cittadino olbiese perché lo scontro e le offese non sono state in rima (meglio se su metrica dei trallallera) come vorrebbe la tradizione.

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