Mauro Pili attacca i poligoni militari sardi: “Sono irregolari. Lo dice la legge”

ROMA. “È giunto il momento di fare le cose regolari e con ordine!”, Mauro Pili non ci sta e attacca in parlamento gli attuali poligoni militari della Sardegna. “Le basi militari che ricoprono vaste aree della Sardegna sono oltremodo irregolari secondo la legge e il calcolo della superficie occupata diviene praticamente impossibile”.

È un vecchio problema che il deputato di Carbonia si porta dietro fin dall’esame di terza media quando, alla prova di matematica, non fu chiesto di calcolare l’area di un semplice poligono regolare, ma l’area occupata da un poligono militare che ricalcava le sembianze di quello di Quirra. “La forma del poligono è troppo irregolare e bisogna spezzettarne la figura calcolando la somma delle aree delle forme che lo compongono” tuonò all’epoca contro il professore colonialista. E oggi torna all’attacco: “I poligoni sardi sono irregolari, questo consente ai militari di barare sulla quantità di territorio che la Sardegna cede allo Stato per i suoi giochi di guerra”.

È su quest’onda che il deputato ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere un calcolo esatto delle superfici occupate e una proposta di legge per la regolarizzazione delle forme dei poligoni: secondo la richiesta i poligoni dovrebbero seguire la legge o norma geometrica per cui, per essere regolari, devono essere convessi, equilateri ed equiangoli o, equivalentemente, ciclici ed equilateri. Questa regolarizzazione dei poligoni consentirebbe molto più facilmente il calcolo delle aree degli stessi dato che nella proposta del deputato si parla di triangoli equilateri, quadrati, pentagoni o, in via del tutto eccezionale, esagoni (per non complicare troppo i calcoli).

La parola passa ora al Ministero della Difesa che dovrà decidere se mantenere le attuali forme frastagliate e irregolari o passare ad armonie geometriche di tutt’altro stile sulle mappe

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