“Qui figa”: venditore ortofrutticolo indagato per sfruttamento della prostituzione

BADESI. Incredibile incomprensione ieri a Badesi, quando un negoziante sessantacinquenne ha appeso nel proprio negozio il cartello “Qui figa”: per l’uomo, coerentemente con il dialetto del luogo, aveva il semplice significato di “qua vendiamo fichi”. Incomprensione nata quindi dall’ignoranza linguistica dell’uomo che a detta dei paesani non avrebbe mai parlato un italiano dantesco.

Proprio ieri mattina alcuni turisti, visto l’ambiguo cartello, superata la prima fase di imbarazzo, avrebbero deciso di avvicinarsi a dare un’occhiata all’insaputa delle loro mogli.

Le donne però, insospettitesi presto per via dello strano comportamento dei mariti, avrebbero deciso di controllare cosa stava succedendo fiondandosi addosso ai rispettivi consorti dopo aver letto l’ignominioso e volgar cartello. In seguito ad un incredibile volar di schiaffi, sarebbe uscita dal negozio la moglie dell’uomo, che avrebbe cercato di spiegare alle 4 donne che non c’era nulla di male nello svendere un po’ di figa visto il periodo di crisi economica. “Se venite anche voi dentro vi faccio assaggiare la figa che abbiamo qui!”: la frase avrebbe fatto urlare di spavento le donne che sarebbero fuggite a gambe levate, mettendo in allarme una arguta pattuglia di carabinieri che passava in zona.

Intervenuti sul luogo, i difensori della legge (che in un primo momento avrebbero tentato un approccio spinto con la donna non avendo capito il cartello neanche loro), una volta appurata e sviscerata la questione, avrebbero spiegato alle 4 donne il “piccolo” malinteso. Il tutto si sarebbe quindi risolto con una gran risata da parte dei carabinieri, una nuova barzelletta in paese e i proprietari del negozio tratti in arresto per via della vendita sottobanco di formaggio marcio e pubblicità ingannevole.

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