Ritrovato a Sassari Graziano Mesina: era alla Lidl per accaparrarsi le nuove scarpe

SASSARI. È durata oltre cinque mesi la fuga dell’ex primula rossa Graziano Mesina (chi aggiummai agattaian innanti su vaccinu pro su covid ndr), ma era inevitabile che prima o poi il bandito avrebbe commesso qualche passo falso, soprattutto se si considera l’età avanzata.

Dopo le diverse fake news estive che ne avrebbero decantato l’immediata cattura, stavolta il blitz delle forze dell’ordine sarebbe andato vicinissimo all’obiettivo. Da diversi giorni  girava voce che, a forza di stare dal Supramonte al centro di Orgosolo a s’andali torra (va e vieni ndr), Grazianeddu avrebbe frazzato (consumato ndr) diverse paia di scarpe, rimanendo a s’iscurza (a piedi nudi ndr). Avendo ormai esaurito il budget a disposizione (visto il protrarsi della latitanza), l’uomo sarebbe stato costretto a cogliere al volo un’occasione d’oro, le scarpe della Lidl: unico paio barattu (prezzo modico ndr) e a portata di bandito che non vuole dare nell’occhio.

Il problema si sarebbe presentato quando, non trovando quelle della sua misura, l’uomo si sarebbe rivolto alla commessa per chiedere delucidazioni a riguardo. La donna pertanto, venendo incontro alla richiesta, avrebbe chiesto all’orgolese “che taglia?”; la domanda avrebbe mandato un attimo in confusione l’ex primula rossa che, forse a causa di un principio di alzheimer non ancora diagnosticato, avrebbe frainteso la domanda rispondendo: “eh deghe milliones, ma sottobanco la giustizia avrebbe pagato molto di più per catturarmi ai tempi d’oro del banditismo”.

La donna, compreso di essere al cospetto di Grazianeddu, sarebbe subito entrata correndo in magazzino per cercare le scarpe della misura giusta. L’orgolese però, temendo che si fosse volatilizzata per chiamare la pula, si sarebbe zaccato ugualmente le scarpe numero 36 a forza, scappando a tutta velocità e inciampando per giunta vicino allo scaffale dei pelati, buttandone giù una dozzina di bottiglie, una delle quali spaccatasi in testa di Tore Fura, entrato in negozio con cattivi propositi.

Una volta fuori dal magazzino con le scarpe numero 39.5, e con il manifesto di taglia pronto da farsi autografare, la donna si sarebbe accorta di aver agito maldestramente, provocando la fuga preventiva del bandito. Solamente la segnalazione anonima di Mariedda Crastulu, avrebbe avvisato le forze dell’ordine della sua presenza in loco: una volta arrivati però, si sarebbero limitati ad arrestare facilmente Tore Fura, ancora ammodigadu (tramortito ndr) in terra; nessuna traccia invece di Mesina, a parte le evidenti impronte di passata di pomodoro che conducevano sino alla sua abitazione ad Orgosolo.

I militari sono sicuri che le scarpe numero 36 costringeranno presto il bandito ad una nuova cappata in negozio, perché le scarpe strette tendono sempre a bucarsi facendo uscire fuori il poddigone. Dubbioso in merito, Tore Abbistu, storico del banditismo isolano,  avrebbe fatto notar loro “chi su cane masciu si coddat una ‘orta ebbìa”. Nel Sassarese è nuovamente aperta la caccia all’uomo (di una certà età ndr).

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