Salvini in Sardegna: “Fuori dall’Euro, rilanceremo l’economia sarda col Doddollaro”

CAGLIARI. Il tour elettorale del leader della Lega, Matteo Salvini, è sbarcato in Sardegna. Avvantaggiandosi di alcuni fatti secondari come la firma dell’intesa elettorale col Partito Sardo d’Azione, il candidato premier del carroccio ne ha approfittato per parlare ad i suoi elettori sardi e illustrare le linee programmatiche del partito.

Oltre al tema del lavoro, al centro della campagna elettorale di tutti gli schieramenti, il leader leghista ha parlato anche di immigrazione, promettendo una linea dura contro i clandestini e ribadendo che solo i sardi hanno diritto ad emigrare. Sono stati però i passi del discorso riguardanti la politica monetaria che hanno sorpreso la platea: il leader leghista ha infatti proposto per la Sardegna una politica monetaria sperimentale. Non stiamo parlando della zona franca, ormai argomento trito e ritrito che si è appurato non portare più voti come qualche anno fa, ma di una scelta che avrebbe del clamoroso: abbandonare l’Euro per lanciarsi nella stampa dei famosi Doddollari.

Secondo alcune ricerche dell’Università di Cambridge, infatti, la Repubblica di Malu Entu, fondata dal compianto Doddore Meloni, e la sua monenta (su soddu sardu, detto anche il Doddollaro) sarebbero prive di vincoli con il Fondo Monetario Internazionale e lascerebbero quindi ampi margini per manovre economiche ardite altrimenti impossibili con altre valute.

Il Doddollaro, bistrattato fin dalla nascita e oggetto di scherno da parte di molti poveri stolti, potrebbe essere un’occasione unica per il rilancio della disastrata economia isolana. Soddisfattissimo dell’opportunità Salvini, che vede nella Sardegna un ambiente ideale per far partire la sperimentazione monetaria che sarà ampliata poi al resto dello stivale. “Sono sicuro che il compianto Doddollo… non si chiamava così? Ah, Doddore, scusate… sarebbe stato entusiasta della proposta e avrebbe combattuto questa battaglia con noi!” ha esclamato il candidato (prima di sentire in lontananza cupi tuoni di tempesta).

E chissà che un domani non pagheremo un caffè in piazza del Duomo a Milano con i mitici Doddollari!

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