Sardara. Forestale beccato al pranzo: «Lì per lavoro: ho visto fumo, ma era solo porcheddu»

SARDARA. Speriamo facciano parlare ancora di sé i fatti di Sardara, dove, in barba alle regole, sarebbero stati scoperti a spuntinare diversi consiglieri regionali; augurandoci inoltre che stavolta, a differenza di quanto accaduto per le discoteche in istiu, qualcuno paghi! La popolazione infatti si sarebbe rotta le scatole di prendere multe per scendere a pisciare il cane, mentre i maiali politici la passano sempre liscia facendo quel che gli pare e piace.

I militari accorsi nel locale si sarebbero messi le mani nei capelli quando, davanti ai loro occhi, si sarebbe palesata una scena davvero molto fantozziana: zente fuende in s’adde (gente fuggendo nella valle); zente brinchende dae sos balcones (gente saltando dalle finestre): zente isparizzende (gente sparecchiando); zente chin su mossu in bula (gente con il bolo in gola ndr). Insomma una baraonda di cozones (testicoli) con il sedere al posto della faccia che spuntinava a sa faccia nostra, consapevole che tanto la passerà liscia come sempre.

Tutti scappando insomma, tranne un unico eroe, Bodale Pezzu, capuzzone della Guardia Forestale che, in tempo zero, ne avrebbe bogato a pizo (ne avrebbe tolto ndr) una autocertificazione piena di sugo ed olio, volta a dimostrare che fosse accorso in loco per motivi di lavoro, e non per riempire sa ‘entre pudida (il ventre marcio ndr) insomma.

Un artifizio per il quale i militari insomma starebbero ridendo tutt’oggi: l’uomo, avrebbe detto di aver visto del fumo provenire dal locale e, pertanto, avrebbe accolto di buon grado la chiamata del compare di andare a vedere di che si trattasse. “Vieni che c’è fumo compà” gli avrebbe detto uno dei presenti, “se poi è un falso allarme nos faghimus a unu fumu nois” (ci facciamo noi come il fumo grazie agli effluvi dell’alcol).

Solo arrivato in loco si sarebbe appurato che non trattavasi di incendio, ma di spuntino vero e proprio, per cui sarebbe stato scortese andarsene senza aver accettato il cumbidu.

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