Tasse sul gasolio agricolo. Solinas rassicura i sardi: “Noi esentati perché usiamo nafata”

CAGLIARI. Fatta la legge, trovato l’inganno: non sbaglia il vecchio adagio che da sempre accompagna la vita degli italiani. E così, mentre il governo col “decreto clima” preannuncia il taglio delle agevolazioni ai carburanti dannosi tra cui il gasolio agricolo e quello per la pesca, c’è già chi lavora per trovare una scappatoia.

È il caso degli uffici della regione Sardegna che, mica per beghe politiche col nuovo governo, ma solo ed esclusivamente per il bene dei Sardi (ma anche italiani) hanno trovato il modo di aggirare la norma e continuare a godere delle agevolazioni sui carburanti agricoli e uso pesca. Il governatore Solinas ha indetto questa mattina una gremita conferenza stampa in cui ha annunciato che le aziende sarde non subiranno le conseguenze di questo decreto: “I nostri tennici che sono anche mezzo studiati in legge hanno fatto leva su una lacuna lessicale della normativa che, grazie ad un decreto regionale ad hoc, ci metterà al riparo dagli aumenti”.

In cosa consiste questa finezza linguistica? Molto semplice: in Sardegna il gasolio agricolo viene comunemente definito nafata agricola (la parola nafta era già troppo soggetta a rischi di ricorsi al T.A.R.). Registrando tutte le compravendite con questa nuova dicitura, le aziende sarde potranno continuare a godere dei benefici fiscali riservati dalla vecchia normativa e si potrà continuare a mettere nafata agricola a sa cua nelle vetture private, sgasando e sfrizionando a basso costo.

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