Tradotto in sardo il libro del generale Vannacci: è polemica nell’isola

NUORO. Chissà se il generale Vannacci avrebbe mai pensato che il suo libro autoprodotto avrebbe fatto parlare tutta Italia, figuriamoci se mai avesse pensato venisse pure tradotto in lingua sarda dallo scrittore nuorese Tore Borta! Una richiesta di traduzione subito accolta positivamente dal generale che si sarebbe preoccupato, per accattivarsi le simpatie dei sardi Doc, di aggiungere una piccola appendice sulla sardità, ovvero sul vero sardo ma anche italiano.

Avrebbero fatto discutere proprio alcune anticipazioni sull’appendice pubblicate in un breve articolo-recensione apparso sulla Nuova Sardegna qualche giorno. Riportiamo alcune tra le frasi finite subito nell’occhio del ciclone: “caros sardos ma anche italianos chi nades Nuòro, non sezis normales, faghidebonde una rejone” (cari sardi ma anche italiani che dite Nuòro non siete normali, fatevene una ragione); “cara pisedda niedda chi impittas su costume sardu, no ses sarda, ammentadilu” (cara ragazza nera che indossi l’abito sardo, non sei sarda, ricordalo!); “Si ti contas sardu ma puru italianu deves mandigare porcheddu e buffare cannonau e, cosa pius importante, no deves essere de Carlo Forte o de La Maddalena” (se sei sardo devi mangiare porcetto e bere cannonau, ma soprattutto non devi essere di Carlo Forte o di La Maddalena). Farneticazioni che avrebbero portato diversi tumulti in tutta l’isola!

Diverse librerie isolane, per restare al passo con le mode del momento e per manifestare un antifascismo di facciata (cfr Pasolini, Scritti Corsari, 1975), avrebbero deciso di non vendere nelle loro librerie il libro del generale tradotto in sardo.

Non ci si spiega però come queste persone possano vendere con orgoglio i libri della Schlein senza accorgersi dell’enorme contraddizione in cui cadono.

Tuttavia, visto che in ogni tematica moderna si centra sempre il focus sulle cose che contano davvero, a far più discutere sarebbe stata la traduzione della parola “omosessuale”, tradotta in “omosessuales”. Scelta linguistica che avrebbe fatto arrabbiare non poco i puristi della lingua, in quanto si trattasse di un evidente italianismo!

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