“Chi è?” – “Tse Khu Sias”. Monaco buddista prende schiaffi per un’incomprensione

PUNTA GIOGANTINU. Attimi drammatici a Radio Limbara pochi giorni orsono: dopo sa briga ‘e canes la disquisizione su chi dovesse scrivere il 200mo articolo, allo scopo di riportare la pace e la concordia nello staff, alcuni affezionati lettori hanno pensato (visto che in redazione avevano finito il mirto) di inviare un monaco buddista che aiutasse i redattori, attraverso la meditazione trascendentale, a ritrovare la pace.

Per motivi di lingua, la scelta è ricaduta su un monaco buddista di origine Cino-campidanese che si trovava in meditazione nel cantiere forestale di “Su Filigosu”. Convinto dalle motivazioni addotte dai lettori, il monaco ha suonato alla porta della redazione (non più abusiva) di Radio Limbara con l’intento di riportare la pace e la serenità. Alla domanda “Chie b’ada?”, proveniente dall’interno, il monaco a risposto declinando il suo nome completo: “Tse Khu Sias!” (l’abbiamo detto che era per metà campidanese ndr). La persona all’interno ha interpretato il nome del monaco come un impropero e quindi ha replicato con una gragnola de iscavanadas (leggeri buffetti amorevoli sulle guance ndr).

Ora il monaco si trova ricoverato nell’ospedale di Nulvi dove rischia l’asportazione della ciotola per le elemosine. Il fatto ha creato qualche tensione nella conferenza interreligiosa sarda che, al fine di riportare l’equilibrio negli animi ed illuminati dall’amore universale, domenica prossima invierà un gruppo di sacerdoti di varie confessioni religiose (Buddista, Induista, Animista, Cristiana, Musulmana ed Ebraica) e di grossa stazza fisica, con l’unico scopo di irrompere presso la sede dell’emittente e vendicare il povero compagno con la stessa moneta con cui è stato pagato lui… e di maledire tutte le viti delle vigne dei giornalisti.

Luca Gacazzu

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