Compra l’amuchina invece dell’acquavite: sfiorata la rissa in una butega de bidda

Dal nostro inviato Matzeu Pilloni

PANDEMIAS (OR). Stava per finire in tragedia la mattinata di un giovane di Pandemias, paesino alle porte del Montiferru famoso per la sua produzione di abbardente (acquavite ndr) e per gli attacchi di ipocondria. Giovanni Corona, detto Birus, stava facendo la consueta spesa mensile in bidda prima di tornare a Cagliari per proseguire i suoi studi di virologia presso l’Università degli Studi della Vita, quando, alla vista della merce presentata al cassiere, è stato aggredito a voci e per poco non ne usciva punto in costas.

Il ragazzo, infatti, aveva acquistato 20 casse di amuchina al posto dell’abbardente de bidda che era solito consumare prima di stilare le sue diagnosi su Facebook. Ciò ha fatto scattare la rabbia di Antine Figau de Ferru, produttore del famoso liquore e proprietario dello tzilleri di bidda, nonché noto bevitore incallito. L’uomo infatti avrebbe prima apostrofato Giovanni con frasi provocatorie del tipo “ma brullende ses? A gana de pigare pro culu oje?” per poi fargli notare che “cudda cosa no si la bufant nimmancu sos porcos” ricordandogli che Pandemias e i suoi abitanti hanno una dignità da difendere.

Alla replica del giovane “mi serve per proteggermi dal Coronavirus, s’abba sola no bastat”, Figau de Ferru avrebbe gridato: “ABBA???!!! E ITE CA*ZU SES UNU FRORE??!!” per poi tirare fuori la leppa e scagliarsi contro il malcapitato. L’aver alzato troppo le voci avrebbe provocato la reazione del cassiere Amedeo Fulanu, noto “prupu giudeu” per la sua stazza abbastanza importante e per essere caru che fogu con la sua merce. “Sas boghes las artzias in domo tua!” avrebbe replicato Fulanu, per poi bloccare sa stocada indirizzata a Giovanni con un pacco di brioss di sottomarca da 9,99€.

“Fortunatamente si è evitata una tragedia” ha dichiarato il comandante dei Carabinieri del paese Antoni Piedipiatti. “Dobbiamo tutto alla prontezza del signor Fulanu che ha avuto la freddezza di intervenire prontamente, anche perché noi non avremmo potuto fare niente, dal momento che i nostri tre agenti erano impegnati a picchiare dei ragazzini che avevano fatto vela a scuola per andare al nuraghe a fumarsi i porri”.

Giovanni Corona è rimasto molto provato e scosso dalla cosa e non ha voluto rilasciare dichiarazioni o interviste, ma grazie al signor Fulanu è ancora vivo e potrà continuare a navigare sui social dispensando opinioni non richieste. Figau de Ferru, dal canto suo, è ancora sdraiato in un fosso a smaltire s’imbriaghera.

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