Capitale della cultura, Nuoro non ce la fa: “Dovevamo farci mettere incozzi da Oliena”

NUORO. L’annuncio di questa mattina, da parte del Ministro per i Beni Culturali e Turismo, ha lasciato l’amaro in bocca ai sardi ed in particolar modo ai nuoresi. Dopo una sfida serrata, la città designata come capitale della cultura 2020 non è infatti la cittadina sarda ai piedi dell’Ortobene, bensì Parma.

Un’ilbattulada Un duro colpo per la città e per quanti avevano creduto nella candidatura, sostenendola in vario modo sulla stampa e sul web. Diversamente da quanto solitamente accade dopo una sconfitta, però, non c’è stata la solita caccia al colpevole, il tragicomico scambio di accuse tra chi si è impegnato per la candidatura e chi non ha fatto una mazza ma critica lo stesso. È stato diverso: pacche sulle spalle e rassegnazione generale. “Ci abbiamo provato al meglio delle nostre possibilità” sono stati i commenti.

Qualche rimpianto però c’è: nel circondario di Nuoro esisteva una possibilità in più per la vittoria che non è stata però sfruttata. Stiamo parlando degli incozzi di Oliena: incozzi micidiali, rinomati in tutta la Sardegna, di antichissima origine (si parla addirittura del pre-nuragico) che hanno permesso negli anni a numerosi olianesi di essere assunti nei più disparati lavori e che, se sfruttati a dovere, avrebbero quasi certamente portato a Nuoro la vittoria. Non mancano certamente illustri precedenti storici: furono gli incozzi olianesi a tenere il dominio della Roma (repubblicana prima e imperiale poi) fuori dalla Barbagia; furono gli incozzi olianesi a portare il Giudicato di Arborea al dominio quasi totale sulla Sardegna; furono gli incozzi olianesi a far diventare Napoleone da un piccolo caporale corso, a imperatore; e ancora: furono gli incozzi olianesi a determinare la riscossa italiana sul Piave nel 1917. Un potere da non sottovalutare dunque

Perché non sono stati sfruttati? Orgoglio campanilistico? Semplice dimenticanza? Una cosa è certa per gli organizzatori del comitato Nuoro 2020: “La prossima volta incozzi dagli Olianesi e vinciamo a mani basse”

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