Sedinese si attribuisce l’invenzione del Sapadu Iscasciadu di Bulzi: finisce in rissa

BULZI. La tradizione è una cosa importante, si sa: e come da tradizione il Sapadu Iscasciadu di Bulzi (una serata carnevalesca posticipata) è finito con una nevicata di cazzotti e il furto di numerose frittelle. La serata, che dal 1976 ha avuto i natali nel piccolo centro dell’Anglona, attira ogni anno numerosi visitatori e compagnie forestiere di amici che approfittano del lauto pranzo offerto a tutti e dell’ospitalità bulzese.

Su Sapadu Iscasciadu è un rito che ormai si tiene da oltre quarant’anni e sebbene si sappia perfettamente da chi fu ideato e chi fu ad attribuirgli tale nome, ogni tanto –specialmente a tarda serata quando gli effluvi alcolici cominciano a farsi sentire- spunta fuori qualcuno di nuovo che si attribuisce la paternità della festa. Generalmente finisce con qualche semplice ed elegante “ma anda e caga” o “tue ses iscasciadu “, ma quest’anno qualcosa ha innescato conseguenze peggiori: colui che si sarebbe proclamato vero ideatore della festa sarebbe stato infatti Giagu Faula, del vicino paese di Sedini, storico rivale di Bulzi.

Il Faula, talmente ubriaco da rischiare perfino il ritiro del battesimo oltre che della patente avrebbe a gran voce proclamato di aver inventato di persona la festa bulzese; in aggiunta a ciò avrebbe accusato i Bulzesi di avergli rubato l’idea, pretendendo le scuse dai presenti. La situazione si sarebbe scaldata in pochissimo tempo e avrebbero cominciato a volare le prime parole prima di passare agli insulti, quindi agli schiaffi in un clima surreale: tra i presenti c’era infatti una compagnia di innocenti ragazzi forestieri vestiti da pugili che sarebbero stati i primi a prendere schiaffi, accusati di essersi recati a Bulzi con la netta intenzione di dare manforte al Faula nella rissa. Sistemati quindi i ragazzi, gli indigeni (parliamo degli abitanti di Bulzi, non della maschera che ormai è più vecchia del carnevale stesso), sarebbero passati al pestaggio del Faula. Fortunatamente lo stato di alterazione alcolica dell’uomo ha funzionato da anestetico, consentendogli di proseguire la bevuta noncurante del colpi che stava ricevendo.

Per concludere come nella tradizione, alla fine della rissa ci si sarebbe accorti che numerose frittelle erano state intascate di nascosto da qualcuno, levando ai bevitori l’assorbi-alcol per eccellenza dei carnevali sardi, costringendo i bevitori a protrarre le loro imbreaghere fino alle prime luci di questa mattina.

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