Lapsus della Regina sul biadu ‘e Filippo: “che nd’amus faladu mezus ”

BUCKINGHAM PALACE. Si è spento serenamente nella sua umile stamberga il principe Filippo, ma non sappiamo se ci sia correlazione con la recente inoculazione de cudda cosa (azis cumpresu ndr), oppure se ciò sia avvenuto per cause naturali. Non sono comunque dimostrate scientificamente entrambe le possibilità, naraiat cuddu (diceva quello ndr).

È dunque lutto nazionale in Regno Unito, ma soprattutto a palazzo. Dolore che avrebbe forse risvegliati alcuni mali reconditi nella Regina Elisabetta, resasi protagonista di alcune parlate un po’ preoccupanti, nonché fuori contesto.

Alla notizia della morte dell’amato consorte infatti, la regina avrebbe esordito chiedendo ai presenti di chiamare “cussu corrudu de Harry” e, fin qui, tutto bene; più preoccupante invece la seconda affermazione: “cando cuminzamus cun s’attitidu?”, frase che avrebbe fatto sbarrare gli occhi un po’ a tutti, nonostante si sia in seguito deciso di accontentare la sovrana chiamando alcune attitadoras professioniste: solo durante l’inizio delle prefiche la regina sarebbe rinsavita per qualche istante, consigliando alle donne di abbassare le voci perché non erano in bidda loro (cit. poveru cizo e rebo).

La gaffe più pesante, e che probabilmente verrà ufficializzata a breve su tutte le testate, sarebbe stata pronunciata però poche ore fa, quando, durante le prime condoglianze ricevute dai parenti stretti, la donna avrebbe risposto “eh che nd’amus faladu mezus de maridu meu”. Facendo un attimino preoccupare l’intero Regno Unito.

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