Zona Rossa: si potranno sparare solo i cartelli del proprio comune di residenza

CAGLIARI. Un salto degno di Fiona May (e de sa fiza) quello della Sardegna che, in due settimane, è passata dalla zona Bianca alla zona Rossa. Una mossa, quella dei sardi, paragonabile a quella che il buon Gene Gnocchi chiamerebbe “ mossa della caramella suicida” e di cui si deve quindi incolpare i sardi stessi; seppur alcuni vedano in essa una strategia per chiudere i continentali arrivati in Zona Rossa.

Sardegna in Zona Rossa dunque e sardi incavolati come diavoli insomma, visto che il presidente Solinas e il mitico Mario Black non avrebbero pensato alle ripercussioni di tale decisione sullo sport dello sparo al cartello.

Ecco dunque la nascita del comitato pacifico BISM (Bos Istampo Sa Matta), nato proprio ieri grazie all’impegno di Anghelu Carabina e Antoni Fusile. Il comitato avrebbe pertanto iniziato una raccolta firme per permettere ai professionisti dello sparo al cartello di potersi recare, come i cacciatori nel mese di gennaio, in un altro comune una volta aver stampato tutti i cartelli del proprio.

Una raccolta firme di gran successo, visto che, in una sola giornata, avrebbero già firmato circa 10.000 persone.

Purtroppo però, per questioni burocratiche, si starebbe cercando un accordo tra il neo-comitato e la Regione Sardegna. Solinas infatti, per non inimicarsi nessuno, avrebbe proposto di sparare i cartelli solo nei rispettivi comuni di residenza e, per non perdere il divertimento intrinseco di questo sport, ci si impegnerà per cambiarli almeno una volta a settimana, due volte magari nei paesi dove lo sport è praticato ancor più della caccia al cinghiale.

Un accordo che molto probabilmente si raggiungerà già in giornata, perché le diecimila firme apposte sul documento presentato in Regione, consistevano semplicemente in una X che avrebbe permesso di non rendere noti i nomi degli eroi che ogni giorno stampano i cartelli della nostra amata isola.

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