Ristruttura casa, il sindaco uscente ne approfitta e arriva con la banda per l’inaugurazione

BALLALLOI. È iniziata ormai ufficialmente la campagna elettorale in Sardegna con la scadenza, nella giornata di ieri, del termine per la presentazione delle liste per le comunali del mese prossimo. I candidati sono stati sguinzagliati per i rispettivi paesi a procacciare voti con ogni mezzo: promesse, barzellette (che a volte corrispondono alle promesse), cumbidi a oltranza nei bar, elargizioni di posti di lavoro comunali, provinciali e financo regionali nei casi più estremi.

Clima caldo quindi nei 166 comuni isolani che si apprestano al rinnovo delle cariche di rappresentanza de sa idda: battaglie senza esclusione di colpi tra fazioni contrapposte, specialmente nei paesi in cui i sindaci uscenti sono candidati per il secondo mandato e cercano di tirare le somme di 5 anni di lavoro.

Emblematico sarebbe il caso del piccolo paese di Ballalloi, in provincia di Oliena, in cui un ignaro cittadino che aveva appena terminato la ristrutturazione della piccola casa in cui vive, stamattina sarebbe stato svegliato dalla fanfara della banda del paese, trovando la sua casa circondata da un nastro tricolore che il sindaco uscente Bobore Arraffa si accingeva a tagliare alla presenza del parroco, della giunta e delle autorità militari (de sa giustizia ndr).

Dopo un breve discorso in cui il sindaco vantava la conclusione dei lavori come un ennesimo traguardo della sua giunta, si sarebbe proceduto col taglio del nastro e con una sorta di varo dell’opera, col lancio di una bottiglia di spumante che si sarebbe rotta, tra scroscianti applausi, sulla testa del povero padrone di casa che, affacciato alla finestra, cercava di capire se fosse ancora in preda agli effluvi dell’alcol (cumbidatogli a fiumi) della notte precedente.

Lieto fine, fortunatamente, per la vicenda con un ampio rinfresco che ha fatto dimenticare a tutti l’incidente e con la promessa al malcapitato cittadino, disoccupato da 15 anni, che “ci serve gente per la mondezza, già ti faccio sapere”.

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