Salvini: “Grazie a multe alle ONG porteremo prezzo del latte a 1€”

ROMA. “Oh ma il latte?” – “Lo bevo ogni mattina a colazione”: era questa la risposta elusiva del vice-premier, che ormai fa finta di essere il premier, Matteo Salvini quando gli si chiedeva come si stesse risolvendo l’annosa questione del prezzo del latte ovino in Sardegna.

Dopo le fragorose proteste e le roboanti promesse, la questione del prezzo del latte in Sardegna sembrava essere arrivata ad un punto di stallo (a parte le denunce: quelle procedono ugualmente ndr). Il Ministro dell’Interno, sebbene fuori dalla sua diretta area di competenza, si era speso in prima persona per la questione e aveva promesso una soluzione in tempi rapidi (almeno per gli standard italiani).

L’occasione si sarebbe presentata recentemente: grazie al nuovo decreto sicurezza e alle relative multe per chi salva migranti in mare, il governo starebbe facendo cassa in maniera molto superiore alle previsioni (un po’ come successo per la ZTL di Olbia). Che fare dunque di questo tesoretto? E soprattutto: come investirlo in maniera proficua? Ecco la soluzione proposta dal ministro: i soldi derivanti dalle multe alle ONG saranno investiti per drogare clamorosamente il mercato e portare il prezzo del latte ovino sardo alla tanto agognata cifra di 1€/litro.

“Questa soluzione -ha spiegato ai nostri microfoni il delegato dell’ufficio di propaganda paesana, Giuanne Bandidore- avrà un importante effetto di ritorno: renderà giustificate le multe a livello popolare garantendo appoggio al decreto sicurezza bis e, grazie a trattati e accordi internazionali che consentono e, anzi, obbligano al salvataggio dei naufraghi, garantirà entrate per lo stato con ricadute positive sul comparto lattiero-caseario sardo”.

Alle nostre osservazioni sul fatto che se dovessero essere bloccati i flussi migratori (come paventato dal governo), il prezzo del latte tornerebbe a crollare e quindi ci sarebbe il rischio che la popolazione possa in qualche modo appoggiare questa immigrazione, il Bandidore ci ha risposto che “siamo pur sempre in Italia: mica si possono trovare soluzioni definitive!”

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