Sassari-Olbia: avvistati operai fantasma nel lotto Oschiri-Berchidda

OSCHIRI. “Nel 2016 finiremo la strada”, “Nel 2017 finiremo la strada” “Scherzavamo la finiremo nel 2018”, “no abberu, nel 2019 si però”, “Devieremo il traffico nella vecchia SS-199 per meno di un anno”; sembrerebbero tutte promesse da marinaio, sono in realtà tutte promesse legate alla conclusione dei lavori dell’agognata strada Sassari-Olbia (però in effetti son promesse da marinaio, ripensandoci ndr).

A preoccupare l’opinione pubblica però, soprattutto negli ultimi mesi, è stato il tratto tra Oschiri e Berchidda, ormai fermo dae sos tempos de Matusalemme; forse per concluderlo non basterebbero nemmeno i 969 anni vissuti dal patriarca antidiluviano.

Tale stato di abbandono del cantiere avrebbe dato adito, negli ultimi anni, a diverse leggende sul fatto che il lotto sia infestato dai fantasmi!  Alcuni automobilisti avrebbero giurato di averne avvistato alcuni; altri, più suscettibili, avrebbero giurato di aver visto addirittura l’Olandese Volante cavalcare le onde delle diverse fesserie sparate dai piani alti; altri avrebbero avvistato nientepopodimeno che il Fantasma del Louvre.

Il racconto più raccapricciante sarebbe della scorsa notte: protagonista dell’accaduto Peppe Istremuttidu, cinquantaduenne di Mores. L’uomo stava percorrendo il tratto di strada che collega Berchidda a Oschiri, quando, fermatosi per fare “un controllo della vegetazione” a bordo strada (fit piscende ndr), avrebbe iniziato a sentire rumori sospetti. Prima un’esplosione violentissima, della quale l’uomo però, essendo vicino a Oschiri che vanta una antica tradizione di dinamitardi, non avrebbe tenuto conto più di tanto considerandolo avvenimento quasi quotidiano; successivamente però la situazione si sarebbe fatta più macabra.

L’uomo, sarebbe rimasto paralizzato dalla paura e a mincia in manu (e col gingillo in mano ndr): davanti ai suoi occhi sarebbero apparsi i fantasmi degli operai spariti ormai da diversi anni: alla guida della betoniera gli faceva “ciao” il povero babbo del muratore pattadese Pedr’Antoni Calchina (deceduto ormai da 20 anni); altri tre fantasmi utilizzavano il martelletto e fissavano l’uomo con un ghigno beffardo; un altro gruppo di fantasmi che utilizzavano il rullo per appianare l’asfalto era intento ad occultare cadaveri di alcuni più sfortunati automobilisti; infine, in fondo al cantiere, un enorme escavatore era intento a caricare sabbia di fiume su un rimorchio, nella totale indifferenza dei fantasmi presenti.

L’uomo, spaventatissimo, si sarebbe rifiondato nella sua automobile (sempre a mincia in mano ndr), scappando a tutta velocità e arrivando a Oschiri in tempo record, allertando immediatamente le forze dell’ordine per indagare sull’accaduto.

Arrivati sul posto, i carabinieri non avrebbero trovato nessun fantasma, molto probabilmente scappati via alla vista dei 30 cm di minciale dell’Istremuttidu. Ad avere la peggio, in questa vicenda sarebbero stati quindi 4 furfanti intenti a rubare sabbia con l’escavatore in fondo al cantiere: non si trattava infatti di fantasmi ma di ladri di materiale edile. Per loro già pronto il processo per direttissima che li vedrà protagonisti senza vasellina, ma con tanta sabbia!

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