Approfitta dei “tempos de gherra” per rimorchiare i peggiori scaldabagni del paese

NULE. La saggezza popolare, si sa, è sempre stata appannaggio di chi la sappia sfruttare: non è raro, infatti, trovare detti contradditori e bisogna all’occorrenza scegliere quello giusto per fare la figura della persona saggia. Ne sanno qualcosa i vecchi di paese che, tra uno scarrasciu scaracchio e l’altro, non si esimono dal dispensare perle quali “donna baffuta sempre piaciuta” o “chie mezus no at, cun sa muzere si colcat”, salvo poi dire tutto il contrario affermando che deve essere l’uomo che “cheret pilosu” e che non si possa avere “culu e lettu”.

In questo vuoto legislativo della saggezza popolare, proliferano i furbetti del quartierino come Zuseppe Bajanu, mite trentenne nulese, scapolo d’oro da ormai 45 anni: noto in paese per la sua propensione ai due di picche dal gentil sesso e per quella di cercare di rimorchiare signorine diversamente belle, l’uomo avrebbe atteso con pazienza il suo momento. L’occasione che tanto attendeva si sarebbe materializzata davanti ai suoi occhi proprio in questi giorni: le tensioni tra USA e Iran sembrerebbero infatti destinate a sfociare in un conflitto su scala mondiale, facendo spirare venti di guerra sull’intero pianeta.

Da buon riu mudu trazadore, il Bajanu avrebbe atteso i tanto sospirati tempos de gherra per fare di “onzi bucu, trincea” e lanciarsi in spietati corteggiamenti (per una volta andati a buon fine) dei peggiori scaldabagni riuscendo a rimorchiare le donne più brutte del circondario. Nonostante i tentativi di fare il tutto a sa cua di nascosto, le avventure galanti del giovane cinquantacinquenne sarebbero venute a galla in paese, causando non poche prese in giro al ragazzo.

Particolare clamore avrebbe suscitato l’impresa definita “il poker della vendemmia”, con cui il giovane avrebbe collezionato la conquista in progressione di quattro cugine: la prima rassomigliante a una suppressa, la seconda rassomigliante a unu cubone, la terza a unu carradellu, per finire poi con una damijana de sessanta.

Messo alle strette, il ventinovenne si sarebbe giustificato appunto adducendo a scusa il classico detto popolare. Nessuno avrebbe avuto il coraggio di opporsi a siffatta legittimazione, rendendo il Bajanu al contempo leggenda e barzelletta del paese. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza (naraiat cuddu)

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