COVID19: sos turronajos potranno continuare a viaggiare senza autocertificazione

TONARA. Siamo entrati nel quarto giorno di quarantena e il premier Giuseppe Conte, pensando a diverse problematiche sarde, avrebbe deciso di fare qualche modifica al decreto che ha portato anche la Sardegna a diventare zona rossa: sos turronajos sardi potranno quindi continuare ad uscire anche senza autocertificazione. Non è il decreto di cui abbiamo bisogno ma sicuramente è quello di cui abbiamo bisogno lo stesso, ponide mente.

Sos turronajos infatti sono famosi nell’isola per essere sempre “fattu a su logu” (in giro ndr). Non c’è festa nella quale un sardo vada che non si ritrovi il turronaju di fiducia in mesu ‘e perrias (in mezzo alle gambe ndr). Spiegare loro che avrebbero potuto uscire solamente per fare la spesa stava diventando un’impresa; fortunatamente, alle proteste si sarebbe unita anche la popolazione che infatti aveva iniziato a lamentarsi a causa dell’astinenza da torrone. Ciò avrebbe portato la protezione civile a munirsi di torrone industriale di bassa qualità per poterlo distribuire a tittirriolinu (porta per porta ndr). La situazione si sarebbe calmata solamente il tempo di portare alla bocca il prodotto (di pessima qualità): la rivolta sarebbe consistita nel rispedire al mittente (a lancio) il cibo appena ricevuto, riempendo le strade o scherveddando la protezione civile stessa.

La sedizione è stata indicata come ad alto rischio dai prefetti dell’isola, arrivando a scomodare direttamente il premier, che avrebbe concesso a sos turronajos di professione di uscire a distribuire il loro prodotto. Oltre al poter uscire senza munirsi di autocertificazione il Presidente del Consiglio avrebbe optato per dei veri e propri sconti sulla licenza di commercio (ovviamente proporzionali alle dite perse nei numerosi anni di carriera). Inutile dire che in una sola ora la vendita di torrone sarebbe salita alle stelle, facendo preoccupare non poco l’assessore alla sanità Mario Nieddu: “Se si esagera col torrone – avrebbe detto- rischiamo in pochi giorni di creare assembramenti dai dentisti per carie, denti rimasti attaccati al pezzo di torrone e dentiere in chilivri e ciò potrebbe far scoppiare l’epidemia”. Meno preoccupati di ciò, invece, (e chissà perché?) sarebbero i vari dentisti isolani, tra cui Juanniccu Minzidiu.

Ovviamente tale concessione avrebbe creato anche vari problemi di ordine pubblico perché molti peldularios (persone che non riescono a star a casa) di paese, avrebbero iniziato a spacciarsi per turronajos. Una mossa molto furba che avrebbe permesso a queste persone di recarsi un po’ ovunque nell’isola, iniziando dagli spuntini.

È notizia di poco fa che la polizia di Nuoro avrebbe fermato numerosi “turronajos” che lasciavano Tonara in direzione Ovest. Insospettita di ciò una pattuglia di polizia, guidata da Giuann’Antoni Abbistu avrebbe seguito una di queste automobili: l’agente avrebbe così scoperto un vero e proprio spuntinaccio abusivo con un assembramento medio superiore alle cinque persone a metro quadro. I dati ufficiali parlerebbero di 15 arresti, dentes bolende, e addirittura un manganello nell’ano di Antoneddu Frufru (la dinamica del fatto è ancora al vaglio degli inquirenti).

In serata è previsto un discorso del premier Conte che annuncerà probabilmente severe restrizioni ai turronajos di Sardegna (che hanno però provveduto ad inviare una fornitura di venticinque quintali allo stesso Presidente).

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