Jhonny Lo Zingaro: “nel casolare facevo quarantena prima di iniziare la latitanza”

SASSARI. Era riuscito ad evadere clamorosamente, approfittando del meraviglio assist mascherato da permesso premio, il pluriomicida Jhonny Lo Zingaro, tuttavia le sue buone intenzioni la maleducazione di ieri sera gli sarebbero costate nuovamente l’arresto, rimanendo un principiante agli occhi dei sardi; soprattutto se paragonato al mitico Grazianeddu, introvabile da oltre due mesi e mezzo.

Non una fuga d’amore quindi, ma solo rispetto verso il prossimo stavolta, forse per provare a compensare il male fatto in passato. L’uomo infatti, per non rischiare di infettare i banditi alla macchia, avrebbe voluto prendere precauzioni, pensando fosse meglio farsi una quarantena precauzionale nel casolare nel quale poi sarebbe stato effettivamente rintracciato.

Capito subito di avere il fiato sul collo l’uomo avrebbe deciso di sfruttare la somiglianza con il rapper Salmo, e con un ingegnoso artifizio si sarebbe fatto tingere anch’esso i capelli biondi come il noto rapper olbiese. Tuttavia, la ristrettezza economica, lo avrebbe costretto a chiamare suo cuggino, parrucchiere e truccatore a istraccu barattu (a poco prezzo ndr).

Suo cuggino però, ottantenne e poco informato sul rap e intragnas varie, avrebbe commesso un errore imperdonabile: non ricordandosi dove andasse messo il tatuaggio a forma di saetta che il rapper porta sotto l’occhio destro, avrebbe optato per zaccarglielo in fronte a tipu Harry Potter. Trasformando quindi il rapper nell’ennesima vittima dell’ avada kedavra di Lord Voldemort. Nessun problema invece, o quasi, per la verniciatura dei capelli, portati facilmente allo stesso colore di quelli del rapper olbiese, come avrebbero confermato le prime immagini dell’arresto.

Fatta irruzione nell’abitazione le forze dell’ordine si sarebbero accorte subito che quella sottospecie di Harry Potter biondo non poteva essere assolutamente il rapper olbiese, nonostante la pantomima provata dal criminale che si accingeva a buttar giù qualche rima aggressiva nei confronti delle forze dell’ordine.

L’uomo non avrebbe quindi opposto resistenza e si sarebbe fatto ricondurre in carcere senza fare binu malu, ottenendo così un ulteriore permesso premio da sfruttare prima di Natale, o convertibile in sigarette all’interno del carcere.

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