Ordina “una Corona in bidru” tossendo: sardo scatena fobia da virus a Berlino

BERLINO. La paura per il nuovo coronavirus non accenna a calare e già si registrano i primi casi di isteria di massa in giro per il mondo. Il nuovo virus nato in Cina sarebbe arrivato nel cuore dell’Europa con alcuni casi in Francia e in Germania: l’allerta delle autorità è alta, si stanno applicando misure di prevenzione e controllo, ma la popolazione è spaventata.

Lo ha imparato, a sue spese, Dominigheddu Tuscidu, emigrato sardo in quel di Berlino. Proprio la scorsa notte l’uomo, sebbene tormentato da una brutta tosse, sarebbe infatti uscito con alcuni amici (sardi anch’essi) per bere alcune birre in giro per la città nella speranza di far passare il malanno; la stremata combriccola, dopo una notte di bagordi, sarebbe arrivata barcollando verso le 9 e 30 di stamane, in condizioni pietose, presso un grande bar del centro in cerca di birra.

Si sarebbe innescata a questo punto una spirale di problemi e incomprensioni: l’addetto alla mescita, per liberarsi al più presto dei molesti avventori, avrebbe fatto presente che non poteva dar da bere alla compagine nelle tradizionali bottigliette di vetro, ma che avrebbe versato la birra in appositi bicchieri di plastica; in più avrebbe detto alla comitiva di essere sprovvisto della birra Ichnusa da loro richiesta e di disporre solo di birra Corona. Ingoiato il rospo sulla marca, gli uomini avrebbero cercato di far capire al barista, in un biascicato tedesco, che avrebbero voluto la birra in vetro; dopo un lungo battibeccare, il Tuscidu avrebbe infine sbottato tra un colpo di tosse e l’altro: “Una Coron’in bidru t’apo nadu!” (“Gradirei cortesemente una Corona servita in vetro” ndr).

Il barista, non capendo il sardo, avrebbe colto solamente alcune parole che somigliavano pericolosamente a “coronavirus”; sommate all’aspetto malconcio dell’uomo che continuava a tossire, unite a sos coloreddos le gote arrossate dal bere, una bassa statura e degli occhi vagamente a mandorla, non avrebbe avuto dubbi: l’uomo era stato infettato! Immediata la reazione di fuga del barista che avrebbe avvertito tutti gli avventori del pericolo: in un attimo il bar si sarebbe svuotato, con i sardi chiusi dentro in quarantena, in attesa dell’arrivo delle ambulanze.

Con l’arrivo dei sanitari e dell’unità di crisi dell’esercito, la compagnia sarebbe stata quindi barricata all’interno del locale in quarantena. Solo le pressioni del proprietario davanti al self service di birra che gli uomini avevano iniziato ad operare (dopo aver scoperto che non ci fosse solo Corona) avrebbero convinto i medici a procedere con le analisi per verificare se effettivamente si trattasse del coronavirus: per fortuna! L’allarme è infatti rientrato nel giro di qualche ora, quando si è scoperto che si trattava di semplice tumore ai polmoni dovuto ad un fumo smodato e non del terribile virus cinese.

Tanto panico, ma un lieto fine insomma.

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